domenica 26 giugno 2011

Rompere le regole


[Giovanni Allevi - La musica in testa]

Ogni volta che mi metto dietro la macchina fotografica espongo tutto quello che ho dentro e mi metto in gioco offrendo a coloro che osserveranno i miei scatti il mio punto di vista sul mondo, le emozioni che provo quando osservo il mondo...se, come dice Giovanni Allevi, questo vuol dire essere artisti non lo so, ma sono certa che questo è l'unico modo che conosco per vivere la vita che mi è stata donata. 
Si incontrano persone che non capiscono e ti deridono o si prendono gioco di te, ma poi hai la fortuna di incontrare qualcuno che riesce a leggere nell'anima, e magari lascia che anche la propria anima possa essere raggiunta...e allora, vale la pena emozionarsi, esporsi, condividere il proprio mondo con gli altri.






giovedì 2 giugno 2011

Dentro e fuori di noi


Quello che resta dentro e fuori di noi 
È un dolore muto che non sai nominare
Un’assenza un amico che non è più tornato 
Un accordo sospeso sul finale del canto.

da "Dentro e fuori di noi" di Gian Paolo Ragnoli.

Mi è capitato di leggere questa poesia di Ragnoli e ho ricordato una fotografia che scattai anni fa e alla quale diedi lo stesso nome. 
Esiste un tempo che sta dentro ed un tempo che sta fuori di noi. Esiste una realtà che dentro ed una realtà che sta fuori di noi. Entrambi sono collegati tra loro: ciò che abbiamo dentro di noi si riflette in tutto quello di cui ci circondiamo, ciò che sta fuori influenza il nostro mondo interiore.
E questo scatto risale a un tempo in cui la serenità, la consapevolezza e l'amore (quello universale, cosmico, incondizionato) non facevano parte del mio Essere.

Sogno o Realtà?





A volte mie è difficile distinguere la realtà dal sogno. Ieri è stato un giorno di quelli.
Il 5 Maggio è un giorno speciale: in questo giorno così famoso per la letteratura italiana e non solo, il mio cuore ed il mio pensiero sono rivolti sempre in un'unica direzione. Ogni attimo di questa giornata è dedicato ad una Grande Anima che ho avuto la fortuna di incontrare, che ha percorso con me 10 lunghi e meravigliosi anni.
Ringrazio ogni istante di aver conosciuto Sergio e di aver avuto la fortuna di condividere con lui una parte della mia esistenza terrena. 6 anni fa Sergio lasciò questa Terra per volare altrove e da quel momento ho sentito un grande vuoto dentro di me: al mio fianco non c'era più quel grande amico che sapeva capirmi con uno sguardo, che riusciva a dissipare la nebbia dei giorni bui con un sorriso o una strofa di una canzone o un semplice abbraccio.
Oggi, a distanza di anni, quel vuoto non si è colmato, ma col tempo ho imparato a custodire Sergio nel mio cuore, a sentirlo vicino a me e a percepire la sua presenza, la sua guida e la sua protezione. Non so in quale posto e sotto quale forma ma sento che Sergio è con me e ancora mi ascolta e mi indica la direzione da prendere.
Ciao Se'... questa fotografia è per te.

Il pianeta magico


Un notte come tante altre notti ho messo a disposizione degli altri il mio tempo, le mie energie e le mie emozioni: far parte del mondo del soccorso volontario mi dona un senso di pienezza e di gratitudine e contribuisce ad alimentare quel famoso terzo occhio che da il nome a questo blog.
E così una notte di qualche giorno fa ho avuto in dono la visione di quel pianeta meraviglioso che è la Luna: si nascondeva timida tra gli alberi, ma l'ho sentita lì, appesa al cielo stellato nella aria frizzante della notte. 
La Luna è magia, è emozioni, è sogno...nel buio della notte al suo chiarore ogni forma rigida viene annichilita dalla sua luce, a cominciare dal cuore che si espande, perde ogni scudo e abbassa ogni difesa.
E così, dopo aver fissato questa mezza luna nei pixel della macchina fotografica, mi sono seduta in un angolo, vicino ad un albero ad osservare questo magico pianeta che ha ispirato poeti, cantautori, scrittori e autori di ogni angolo della Terra, in ogni lingua e cultura. Seduta lì, in silenzio, osservando la luce e l'energia lunare mi sono sentita in pace con l'universo, ho lasciato che il suo potere si impossessasse di me e mi travolgesse...è stato come il tempo di fermasse e mi concedesse uno sguardo sulla libertà da ogni vincolo terreno. 

Il Tocco



Le mani...veicolo di emozioni.
Con le mani possiamo dare voce alle nostre emozioni: doniamo una carezza a chi ne ha bisogno, scriviamo, suoniamo, lasciamo che il nostro stato d'animo possa uscire all'esterno e mostrarsi a tutti...preghiamo, salutiamo, schiaffeggiamo...In fin dei conti è con le mani che abbiamo il primo contatto col mondo. Il neonato che ancora non può vedere è con le mani che si relaziona: il tocco delle sue piccole manine su qualsiasi cosa gli ponga di fronte è il modo per comunicare e sperimentare il mondo.
E quando si ama è con le mani che si ha il primo contatto, un contatto intimo e profondo che veicola le emozioni che proviamo e le trasferisce da un essere all'altro trasportando con sè tutta l'energia e l'emotività delle sensazioni.

Campo di Fiori



Respiriamo l'aria e viviamo aspettando primavera
siamo come i fiori prima di vedere il sole a primavera
ci sentiamo prigioniere della nostra età
con i cuori in catene di felicità,
si respiriamo nuovi amori
aspettando che sia primavera
[Marina Rei]

La primavera è alle porte...si sente, si respira nell'aria, negli odori, nei profumi.
E' la stagione del risveglio e del ritorno a vita nuova: dopo il letargo dell'inverno siamo pronti a tornare a vivere, a respirare, a godere della vita.
Io mi sento proprio rinascere, anche se il sole stenta a farsi vedere, la primavera sta nell'aria, se percepisce ed è sorprendente come ci trascini con sè.

Tempo di Carnevale

Sin da ragazzina ero rapita dal fascino che si cela dietro quei visi misteriosi di gente che potrebbe essere vissuta nei secoli scorsi e che per il periodo di Carnevale si reincarna nelle persone che si prestano a girovagare per le calle veneziane riportandomi indietro nel tempo. Ricordo che sognavo di danzare per le vie veneziane con la musica dei Rondo' Veneziano immaginando di  incontrare misteriosi personaggi.

IL GIOCO DEI SE

Se comandasse Arlecchino
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.

Se Gianduia diventasse
ministro dello Stato
farebbe le case di zucchero
con le porte di cioccolato.

Se comandasse Pulcinella
la legge sarebbe questa:
a chi ha brutti pensieri
sia data una nuova testa.

[Gianni Rodari]